Il Monte Athos (detto anche Repubblica monastica del Monte Athos) è un vero e proprio Stato autonomo che si localizza nella parte più settentrionale della Grecia. Si tratta di una repubblica monastica dotata di statuto speciale e autogoverno, amministrata dal Patriarca Universale di Costantinopoli.
L’amministrazione del territorio è attualmente in mano alla così detta Sacra comunità, ossia un collegio costituito dai rappresentanti dei 20 monasteri atoniti (di cui 17 greci, uno russo, uno servo e uno bulgaro). Alle dipendenze di questo collegio troviamo un comitato esecutivo di quattro membri che prende il nome di Iera Epistasia e viene coordinata a rotazione dal portavoce di uno dei monasteri chiamato Protos.
E’ interessante osservare come sulla penisola vivano e siano ammessi solo ed esclusivamente uomini. Per i laici è infatti possibile visitare il Monte Athos dopo aver ottenuto un permesso speciale, ma rimane un privilegio limitato alla sola popolazione maschile: le donne non sono ammesse così come non vengono accettati nemmeno gli animali di sesso femminile (l’unica eccezione riguarda i gatti). Questo divieto di accesso risale al 1046 e nonostante la richiesta da parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese di revoca del decreto, tutt’oggi l’accesso al pubblico femminile non è consentito. Ciò nonostante per gli uomini che intendono visitare la penisola montuosa non è comunque una passeggiata ottenere il consenso per accedere al Monte; la procedura è lunga ed in genere la richiesta viene accolta solo dopo aver verificato che i motivi della visita sono di pellegrinaggio o di studio. Il privilegio di stabilirsi nella penisola è d’altra parte riservato solo alla comunità monastica.
Il territorio che costituisce la repubblica monastica ha una superficie di 335 chilometri quadrati e si affaccia sul Mar Egeo in 50 chilometri di lunghezza. Ha una larghezza che varia dai 7 ai 12 chilometri. Dal momento che stiamo parlando di un monte, viene spontaneo chiedersi quanto è alto il Monte Athos. La vetta più alta raggiunge i 2 mila 39 metri sul livello del mare. La penisola montuosa è caratterizzata da ripide scogliere, verdi vallate e da una fiorente vegetazione, inoltre è raggiungibile esclusivamente via mare nonostante sia collegata alla terraferma.
La città di Karyes serve da capoluogo ed è qui che hanno sede le istituzioni della repubblica monastica così come la tesoriera, gli alloggi dei rappresentati dei monasteri, la farmacia, poste, botteghe etc. E’ sempre in questa città che risiede il governatore dello Stato.
Tra i tanti cimeli religiosi conservati nella penisola, è proprio a Karyes che si trova il Tragos, un rotolo di pergamena del 971. Il manoscritto è opera degli igumeni dei monasteri athoniti ed è stato ai tempi sigillato e firmato dall’imperatore Giovanni Zimisce, sancendo definitivamente l’indipendenza del Monte Athos.
Il primo monastero sul Monte Athos risale al 900. E’ proprio di questi tempi che i monaci ortodossi in fuga dalle persecuzioni ottomane trovano rifugio tra le sporgenze del Monte e decidendo di insediarsi sul territorio. Da allora il numero di monasteri è cresciuto fino ad arrivare ai 20 che vengono oggi riconosciuti mentre la popolazione ha raggiunto quota 2000 abitanti. I monaci vivono lontano dalle comodità della vita moderna e non tutti scelgono la vita nel monastero: alcuni di loro preferiscono vivere in isolamento, separati dal resto della comunità.
Foto da L’indro